Tra le carte dell’archivio storico di Pavarolo si trovano due lettere (del 1929 e del 1936) della Prefettura di Torino indirizzate ai diversi Podestà della Provincia in cui si evidenzia quanto fosse importante il rispetto delle norme stradali considerato l’aumento degli incidenti, proprio come l’enfasi sul nuovo codice della strada di questo periodo.
Viene messo in evidenza che “troppi incidenti automobilistici, causati per la maggior parte da eccessiva velocità, continuano ancora a verificarsi … nei giorni di domenica le strade sono più affollate e proprio nelle domeniche – dedicate al ristoro dello spirito e del corpo – si annovera un maggior numero di disgrazie automobilistiche e di incidenti stradali”. Ci sarà quindi “il ritiro della partente a quei conducenti che procedendo a grande velocità, risultassero responsabili di investimenti”.
L’attenzione alla circolazione stradale non si concentrava solo sulla circolazione delle automobili ma anche su quella delle biciclette, come si legge su questo manifesto del 1939:
“Ciclisti! Per la sicurezza della circolazione e per la vostra personale incolumità il vostro velocipede deve essere munito sia di giorno sia di notte” di un fanale anteriore, di un parafango e di un dispositivo catarifrangente.
I Comuni ricevevano da parte di organizzazioni che difendevano gli infortunati di incidenti stradali opuscoli divulgativi del codice della strada. In archivio a Pavarolo ne troviamo uno del 1933: “Luce e circolazione” in cui vengono elencati le norme per l’automobilista, quelle per il ciclista e per il pedone, con una particolare attenzione all’uso delle segnalazioni luminose “obbligatorie per tutti gli utenti della strada.